Un gatto: perché esplora, si muove con lentezza o con estrema velocità. Perché il gatto ha il potere di scegliere sempre il posto migliore, il più caldo (se fuori fa freddo), il più fresco (se fuori fa caldo), il più pulito, il posto più hygge che ci sia.
Quando apro l’ultimo numero di Flow, con quelle illustrazioni meravigliose, la carta, quelle storie di donne così diverse tra loro e le loro case.
pizza, pane, uncinetto, decluttering, giardinaggio e tutto ciò che mi permette di muovere le mani creando, o viceversa.
Journaling, leggo Michelle Obama, guardo TED, leggo e rileggo il materiale che mi ha dato la mia coach, ascolto musica classica.
Sono nata in mezzo alle meravigliose colline senesi, laureata alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 2004, e un Erasmus in Germania in mezzo. Ho vissuto all'estero per tanti anni, per lavoro e per amore, ma soprattutto per curiosità e voglia di vivere altre realtà. Due volte mamma, siamo da poco rientrati in Italia per scelta, dopo anni di pensieri e riflessioni condivise con il mio compagno.
Dall’Olanda, i davanzali, così ricchi, così intimi e allo stesso tempo a disposizione dell’occhio del passante, così delicatamente esibizionisti e generosi.
Da Berlino, i Flohmarkten, i mercati dell'usato, second hand forever, come filosofia di vita
Dalla Lettonia, la bellezza dell’inverno e del freddo, quello vero, che ti fa venir voglia di stare in casa con una tazza di cioccolata calda tra le mani e il maglione slargato che ha fatto nonna. In una parola, hygge e la prima volta che l’ho sperimentato sulla mia pelle.
Per conciliare la nobiltà e la complessità dell’architettura con la cura e l’artigianalità dell’uncinetto.
La pesantezza e la matericità da una parte, la leggerezza e la trasparenza dall’altra.
Il mattone e il filo. E la possibilità di queste caratteristiche di coesistere.
Perché è così che vedo il disegno di una casa, il disegno di uno spazio da vivere. Perché per me il progetto è sinonimo di cura, di tempo, di percorso fatto di regole e creatività e di un loro giusto mix.
E’ introspezione e ascolto dei propri bisogni, è un grande lavoro che richiede tempo, pazienza e dedizione. Perché per me uncinetto è sinonimo di tradizione e di artigianalità. Perché l’uncinetto è ludico e leggero.
Perché sono figlia di artigiani, cresciuta con una mamma sarta, e credo nel valore della manualità e nella dedizione che questa richiede.
Perché lavorare sulla propria casa è spesso sinonimo di stress e fatica e credo che intraprendere il percorso con un approccio positivo aiuti a vivere questo momento potenzialmente molto bello.
Perché credo che l’architettura sia un'arte nobile che deve essere fatta per l’uomo e per i suoi bisogni. Credo anche che un approccio umano, di empatia ed ascolto sia fondamentale per tirare fuori del bello da ognuno di noi. E questo per me e per il mio brand rappresenta un valore fondante. Lo scrivo nel mio statement, per ricordarlo sempre.